Ais Lazio Nuovo anno sociale

18 Ott 2017 | Stampa

Un anno speciale quello che sta per aprirsi con uno sguardo particolare ai vini della Francia. Con la riapertura dell’anno scolastico, è cominciato anche l’anno sociale 2017-2018 dell’Associazione italiana sommelier – delegazione Lazio, che con il suo presidente, Angelica Mosetti, ha inaugurato l’anno con una selezione di cantine italiane produttrici di Pinot nero in tutte le sue espressioni. «È una scelta particolare perché abbiamo creato un gruppo di lavoro che si dedica alla scelta di eventi», spiega la Mosetti. «Parlando con i ragazzi abbiamo scelto il Pinot nero per far vedere le diverse sfumature che ci sono in Italia».

Come sarà l’anno sociale che sta per cominciare? «Intenso, impegnativo, importante» sottolinea il presidente. Tre aggettivi che sintetizzano anche i primi tre anni dalla “scissione di Monte Mario”, avvenuta alla fine del 2013, con l’uscita di un gruppo dall’Associazione che è confluito nella nuova Fondazione italiana sommelier. Le reazioni del presidente dell’Associazione italiana sommelier (Ais), Antonello Maietta, furono dure: «Fine di un incubo perché, per quanto ci riguarda, se il profilo della cultura del vino sarà da oggi magari meno seducente e meno patinato, sarà anche meno pomposo, meno saccente, meno arrogante e meno sbruffone. Prerogativa di chi è realmente competente e non deve mascherare altrimenti la propria insipienza».

Tre anni che sono serviti alla delegazione del Lazio di riposizionarsi e, soprattutto, portare avanti con forza le idee fondative dell’Ais che ha varcato da poco la soglia dei 50 anni: promuovere “la cultura del vino” come identità ed espressione univoca del territorio, valorizzando le eccellenze vinicole e qualificando la figura professionale del Sommelier nell’ambito dell’enogastronomia. I risultati del triennio sono sorprendenti perché il numero degli iscritti alla delegazione del Lazio è aumentato del 90%, ci dice Angelica Mosetti.

L‘anno sociale si preannuncia ricco di eventi e Master per promuovere la cultura del vino con una programmazione che dà spazio ai territori con i vini della Calabria, Basilicata con uno sguardo rivolto a Matera capitale europea della Cultura 2019; Master sul Bordeaux guidati del Prof. Massimo Castellani, sommelier professionista, consulente enogastronomico, formatore Ais e profondo conoscitore della Francia del vino.

La formazione continuerà ad avere un ruolo fondamentale con i corsi di primo, secondo e terzo livello in partenza presso le delegazioni Ais-Lazio. «Siamo entusiasti di poter rafforzare comunque il nostro gruppo, il lavoro che stiamo facendo tutti insieme. C’è la risposta positiva di chi ci conosce» conclude con un sorriso il presidente, Angelica Mosetti.

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