(U.G.) Cari lettori e care lettrici, in chiusura del 2016 non può mancare un nuovo post che parla di bollicine. Cominciamo dall’esito dell’indagine di Denis Pantini, dell’osservatorio “Wine Monitor” di Nomisma: gli spumanti di territorio sono quelle bollicine che tendono a generare un “micro mercato” in cui molte aziende producono poche pregiate bottiglie. E’ il caso “di scuola” degli spumanti Durello che si producono dalle uve dei vulcanici Monti Lessini.
Durello ovvero: “Bollicine native, diverse per natura”. E anche molto buone (le abbiamo gustate), il che non guasta. Le riconoscete facilmente dalla “D” stilizzata del logo Durello. Ma non solo. L’efficace trasferta romana dei viticoltori dei Monti Lessini ci ha fatto scoprire alcune belle verità di questi vini.
Sono tre i fattori che determinano la diversità del Durello:
1. Uva autoctona, la Durella, un’uva antica e rustica così chiamata per la sua buccia spessa (un po’ dura, cioè durella) e ricca di tannini, altra caratteristica particolare dei vini che ne derivano. Pare che quest’uva si coltivasse sin dal 1733, in un territorio ben definito tra Verona e Vicenza.
2. Territorio ben circoscritto (fra Vicenza e Verona), vigne che si coltivano in colline, su suoli di origine vulcanica
3. L’appartenenza ad una DOC ben precisa: Monti Lessini Durello.
Indubbiamente il Durello è uno spumante “di territorio” e anche “alternativo”. Si definiscono così quegli spumanti ottenuti da vitigni autoctoni che non rappresentano più il completamento di gamma da parte di un’azienda, ma sono invece un prodotto ragionato, pensato, pianificato sul quale si decide di investire per ottenere etichette di gran pregio che, facilmente, assumono il ruolo di “punta di diamante” della stessa cantina e, di riflesso, del territorio. Non siamo sui grandi numeri di altre zone spumantistiche italiane, ma ci sono e si apprezzano subito evidenti punte di eccellenza assoluta, soprattutto sul versante “Metodo Classico”. Ma abbiamo apprezzato almeno un paio di Charmat di ottimo livello. Queste bollicine autoctone sono l’ennesimo esempio virtuoso della diversità enologica italiana.
Qualche dato per capire meglio di cosa stiamo parlando. La Durella è coltivata nei territori di 7 comuni della provincia di Verona e in quelli di 18 comuni della provincia di Vicenza. La superficie vitata della Doc Durello Monti Lessini è piccola (solo 300 ettari). La produzione è circa 650 mila bottiglie di cui 35 mila per la versione Riserva. I produttori di uva sono 158; 25 i vinificatori e 25 gli imbottigliatori.
All’evento di Roma hanno partecipato tutti i 23 produttori associati al Consorzio di tutela. Fra questi, una grande realtà cooperativa (Cantina di Soave) ma soprattutto numerose piccole aziende. Il tutto organizzato alla perfezione dall’Associazione Italiana Sommelier del Lazio, presieduto da Angelica Mosetti, hanno partecipato al completo i vertici del Consorzio dei Monti Lessini Durello: il presidente, Alberto Marchisio; il direttore generale, Aldo Lorenzoni; l’enologo, Giovanni Ponchia e Giorgio Rinaldi (Ais Veneto).
Ma, per far conoscere più da vicino le bollicine Durello ad appassionati e consumatori, si è aggiunto “Discover Durello”, una serie di eventi itineranti nei locali più In della Capitale – per tutto il mese di novembre – finalizzato a scoprire meglio i vini che nascono da questa particolare uva autoctona. Incontri coordinati e organizzati dalla brava e precisa sommelier Livia Belardinelli.
Degustazione – Durello Top 10
Ecco la Top 10 degli spumanti Durello, in ordine sparso partendo dagli Charmat. Se non indicato diversamente, sono tutte bollicine al 100% da uve Durella.
Cantina di Soave – Soave (VR) – Lessini Durello Brut “Settecento33”
Metodo Charmat. Al naso fiori di gelsomino, la tipica mela verde espressione del vitigno Durella, una scia di agrumi. In bocca esprime sapidità, freschezza e piacevole bevibilità.
Fattori – Terrarossa di Roncà (VR) – Ronca di Roncà
Metodo Charmat. Ecco una bollicina molto nitida e ben fatta. Prevalgono profumi floreali e tinte citrine sullo sfondo minerale di chiara matrice vulcanica. C’è leggerezza al sorso, accompagnata da morbidezza, buona intensità e un finale zuccherino.
Tonello Antonio – Montorso Vicentino (VI) – Lessini Durello Doc Metodo Classico 36 mesi
Al naso frutta matura consistente, liquirizia, nocciola, crema pasticcera e mela cotogna, poi si respira nettamente il lievito. Palato fresco, morbido, rotondo, sapido ma non troppo, bel finale di mandarino.
Sacramundi – Chiampo (VI) – Lessini Durello Doc spumante Metodo Classico 36 mesi
Annusandolo si respirano pietra focaia, spezie aromatiche, fragranza di pane uscito dal forno. Fluisce dritto, intenso, molto lungo, piacevole, con una bella nota agrumata che chiude pulita il sorso. Zuccherino e rotondo.
Casarotto – Montecchia di Crosara (VR) – Lessini Durello Doc 2011 spumante Metodo Classico 36 mesi
Tinte speziate, di rosmarino, pepe bianco, timo, e poi fiori di gelsomino. Delicato e cangiante. Molto avvolgente in bocca, in un abbraccio di carattere, corposo, lungo, molto sapido.
Sandro De Bruno – Montecchia di Crosara (VR) – Lessini Durello Doc spumante Metodo Classico 36 mesi
Durella 85%, Pinot Bianco 15% – Naso pepato, con nuance di rosmarino e fiori di gelsomino. Gusto avvolgente, deciso, residuo zuccherino, finale mandorlato, e grande rotondità complessiva, dovuta al tocco di Pinot Nero.
Casa Cecchin – Montebello Vicentino (VI) – Lessini Durello Doc 2009 spumante Metodo Classico Riserva
Durella 90%, Pinot Nero 10% – Decisamente su sentori speziati, aromatici, di pietra focaia, poi spunta la senape. Al gusto è avvolgente e avvincente, sapido, lungo con un ritorno coerente di spezie aromatiche. Almeno 60 mesi di permanenza sui lieviti.
Bellaguardia – Montecchio Maggiore (VI) – Lessini Durello Doc spumante Metodo Classico “Romeo” Rosè 60 mesi
Evolve per 48 mesi sui lieviti. Note di crema pasticcera, mela e pera matura, nocciola, mandorla. Bocca intensa, decisa, fresca, sapida, persistente con un un piacevole retrogusto di liqueur.
Fongaro – Roncà (VR) – Lessini Durello Doc spumante Metodo Classico Riserva Pas Dosè 2008
Oltre 60 mesi sui lieviti. Sa di pietra focaia, frutta secca, fichi, nocciole, liquirizia, fiori appassiti, aromaticità spinta su sfondo balsamico. La bocca rimane molto fresca, integra, avvolgente, lunga. Morbido e incantevole. Una forza della natura. Il migliore in assoluto dei Durello assaggiati.
Marcato – Roncà (VR) – Lessini Durello Doc spumante Metodo Classico A.R. 2006
Durella 90%, Pinot Nero 10%
Oltre 100 mesi di rifermentazione sui lieviti in bottiglia.Naso fine, di liquirizia, balsamico, burro fuso, timo, salvia, molto aromatico. Sorso sapidissimo (il più sapido del lotto), corposo, piacevole, molto persistente. Un gran bel bere per un Extra Brut di grande personalità nel calice. Solo 4.000 bottiglie.
Conclusioni. Siamo a fine anno e tutti noi abbiamo voglia di brindare. Vogliamo iniziare l’anno nuovo con una novità nel calice? Senza nulla togliere ai grandissimi e sicurissimi Franciacorta, Trentodoc, Oltrepò Pavese o di altre zone più storiche e conosciute, date una svolta e osate, chiedendo in enoteca le bollicine alternative: gli spumanti dei Monti Lessini sono una scelta giusta! Provateli!