Donne in vigna: la Tuscia del vino al femminile

20 Nov 2024 | News, newsletter

di Francesca Zaccarelli

La Tuscia è tra le aree più straordinarie del centro Italia. Oltre alla bellezza e alla storia, sono le persone che vivono queste terre ad essere speciali e in particolare le donne, che fin dall’antichità hanno forgiato l’identità di questi luoghi. Da Velcha, che testimonia il ruolo prominente della donna nella civiltà Etrusca, a Santa Rosa, passando per le nobildonne dei Farnese, Borgia, Gonzaga: tutte hanno dato un contributo fondamentale per la ricchezza e la crescita di questo territorio. Un femminile virtuoso e coraggioso anche nella sua vocazione vitivinicola, qui presente da epoche ataviche. Oggi, questa importante eredità continua a vivere attraverso le storie di 4 produttrici che, per passione e affinità elettive, hanno deciso unire le forze. Nasce così “Donne In Vigna”, un contratto di rete che trova la sua ragion d’essere nella volontà di tutelare e promuovere il vino della Tuscia: rappresentando luoghi e produzioni diverse, collaborano insieme per far crescere il territorio, come fecero nel passato altre grandi donne.
Terre di Marfisa, a Farnese, porta il nome della capostipite che ha legato profondamente la famiglia Clarici – e in particolare Nathalie Clarici- a questa terra. La tenuta conta 23 ettari, di cui 7 dedicati a vigneto, 6 a oliveto e 2 a moderne serre automatizzate con impianti solari. I vini ottenuti da principalmente da Vermentino e Sangiovese hanno nomi etruschi, per omaggiare le origini di questi luoghi, mentre il logo con l’unicorno è dedicato a Giulia Farnese.
Vini Pacchiarotti si trova a Grotte di Castro, sul Lago di Bolsena. Le vigne godono di un microclima speciale e protagonista è l´Aleatico, antica varietà etrusca: una vera passione per Antonella Pacchiarotti, che con il suo lavoro ha contribuito a riportare alla ribalta questa cultivar, proponendola anche in bianco. L´Azienda punta a valorizzare la figura femminile in un settore storicamente maschile, portando avanti la tradizione vinicola della zona con competenza e rispetto del territorio.
Le Lase è il progetto di 4 sorelle che nel 2004 impiantano vigneti nella tenuta di famiglia a Orte, territorio argilloso attraversato dal fiume Tevere. Il nome evoca figure mitologiche etrusche che incarnano genio e ingegno. L’azienda conta 16 ettari, di cui 12 a vigneto, unendo uve internazionali a Canaiolo e Violone. I vini esprimono la forza della Tuscia dell’entroterra, con etichette ispirate ai 4 elementi e a divinità femminili, il tutto ben rappresentato dal logo aziendale: il volto fiero di donna con i capelli al vento unito al tralcio ed alla foglia di vite.
Vigne del Patrimonio, si trova a Ischia di Castro, un territorio da sempre vocato alla viticoltura: una tradizione che si stava perdendo visto l’ampliarsi di pastorizia e olivicoltura. Rosa Capece, con l’aiuto del Prof. Marco Esti, decide di accogliere questa sfida nel modo più ambizioso: fare spumanti metodo classico a lungo affinamento da Chardonnay e Pinot nero e un Cabernet franc fermo – con risultati sorprendenti e fieri, come il leone etrusco del logo aziendale. I 7 ettari di proprietà sono gestiti con protocollo ZEI-Zero Environmental Impact, un approccio che usa solo sostanze naturali.
Donne in Vigna è un esempio virtuoso di visione comune e cooperazione, che ha portato vantaggi non solo delle imprese direttamente coinvolte, ma a tutta la Tuscia: un modello a cui ispirarsi, il cui impegno è stato riconosciuto anche lo scorso 14 novembre con il premio Anna Dente 2024.

 

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