di Paolo Tamagnini
Italiani popolo di santi, poeti, navigatori, ma anche di bevitori di vino? Sappiamo che l’Italia si contende con la Francia il primato della produzione di vino mondiale, ma tale supremazia si riflette anche sui consumi? Secondo ISTAT nel 2022 il 55% della popolazione italiana pari a 29,4 milioni di individui consuma vino e tra questi il 41% (12,1 milioni) lo fa quotidianamente. Dal 2008 è cresciuto il totale dei consumatori, ma è diminuito di oltre un quarto il numero di coloro che ogni giorno si gratificano con almeno un sorso di vino. Sono i maschi i consumatori prevalenti con il 58% sul totale rispetto al 42% delle femmine. In riferimento alle fasce di età, il consumo è concentrato sulla fascia degli ultrasessantacinquenni con il 28%, a seguire le fasce 45-54 anni con il 19,4%, 55-64 anni (18,7%), 35-44 anni (12,6%), 25-34 anni (12,6%) e a chiudere la fascia inferiore a 24 anni con il 6,5%. Interessanti sono i dati sulle variazioni del numero dei consumatori dal 2008 al 2022 per fascia di età, che rilevano un incremento di oltre il 15% per i più giovani e un sensibile calo nei segmenti 25-34 anni (-10%) e 35-44 anni (23%).
Approfondendo il dettaglio dei consumatori per frequenza, i dati ISTAT certificano un sostanziale cambiamento del profilo del consumatore tipo: dal 2008 al 2022 i consumatori quotidiani sono diminuiti del 22% passando da 15 a 12 milioni, mentre sono decisamente incrementati i cosiddetti “saltuari” che passano da 12,6 a 17 milioni, con un salto del 35%. I consumatori saltuari sono incrementati dal 2008 ad oggi in tutte le fasce di età precedentemente considerate, ad esclusione di quella 35-44 anni, mentre all’opposto sono diminuiti quelli definiti quotidiani in tutti i clusters, ad eccezione della fascia dei più giovani (18-24 anni), unica ad apprezzare un seppur modesto incremento. Per quanto riguarda il dato relativo alla distribuzione dei consumatori per regioni, le regioni più popolose ovviamente presentano anche le percentuali più elevate: il 16,7% si trova in Lombardia, a seguire il Lazio (9,8%), la Campania, il Veneto e l’Emilia-Romagna (tutte con l’8,8%).
Più interessante è il dato relativo all’indice di penetrazione del vino per regione che tiene conto della percentuale di consumatori rispetto al totale della popolazione regionale e che rileva come l’Emilia-Romagna con oltre il 62% di appassionati sia la Regione dove si concentra la più alta quota di consumatori, a seguire Valle d’Aosta, Veneto e Umbria.
Il Lazio occupa una posizione centrale rispetto alla graduatoria delle regioni con una percentuale di poco superiore al 56%. Chiudono la classifica Sicilia, la Sardegna, la Calabria e la Puglia con soglie inferiori al 50% e alla media nazionale. Infine da rilevare come, coloro che consumano più di mezzo litro al giorno di vino, siano in Italia in media il 2% della popolazione, con un massimo del 4,9% nella fascia di età 60-64 anni e con un minimo in quella inferiore a 24 anni (1,4%). Infine, forse, il dato più significativo: nel 2010 l’italiano consumava una media di 55,8 litri l’anno di vino, nel 2022 il consumo è sceso a 29,5 lt/pro-capite. La speranza è che, nonostante si beva di meno, almeno si beva meglio.