Un approccio diretto – quasi frontale – con il vino per imparare a riconoscerne le innumerevoli e sfaccettate caratteristiche organolettiche ed ottenere gli strumenti più idonei per decifrare il terroir di appartenenza di ogni produzione: elemento di identità esclusiva – spesso di suprema eccellenza – di molte coltivazioni vitivinicole del nostro Paese.
E’ questo l’ambizioso obiettivo degli incontri-degustazione che Argalam-Lazio ha organizzato grazie alla disponibilità dell’Associazione Italiana Sommelier e che, attraverso la presidente regionale del Lazio, Angelica Mosetti, ha raccolto la sfida di riuscire a condensare in pochi appuntamenti quelli che sono gli elementi salienti indispensabili per chi si occupa professionalmente di questo settore.
Grazie all’abilità di Francesco Guercilena, responsabile della didattica di Ais Lazio, mercoledì scorso 7 dicembre, i giornalisti dell’Argalam sono stati trasportati in un excursus territoriale che ha spaziato dai Colli Albani, con il vulcanico Frascati, fino all’alto Lazio – nel viterbese, sorseggiando Sangiovese in purezza, e poi nel reatino con una delicata Malvasia – per approdare, infine, sulle colline marchigiane attraverso un meraviglioso Verdicchio spumantizzato con metodo classico.
Le molteplici esperienze sensoriali: visive, olfattive e gustative racchiuse nei raffinati calici in degustazione, sono state abilmente guidate per concedere ai nostri colleghi l’opportunità di essere riconosciute e descritte. Storia, tecniche di lavorazione, curiosità, sul “prodotto” vino hanno accompagnato l’intero incontro.
Il prossimo appuntamento, sempre organizzato grazie all’AIS Lazio, è in programma all’inizio del nuovo anno.