In Italia il settore dell’agroalimentare resta un punto di riferimento per l’economia. L’ultimo dato, diffuso pochi giorni fa dall’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) parla di una crescita record delle esportazioni nel mese di agosto 2016 del 12,3%. Fa parte dell’eccellenza italiana nel settore anche la professionalità dei nostri sommelier, che non hanno difficoltà a trovare lavoro all’estero. Ogni anno centinaia di giovani si diplomano in questa materia per passione e per necessità, perché con in tasca una competenza legata al vino è più facile trovare una occupazione. In Italia uno dei più autorevoli centri di formazione è l’Associazione Italiana Sommelier, i cui corsi sono molto seguiti, dai giovani e dalle donne.
La marcia in più delle donne Sommelier – “Quando ho iniziato io il corso da sommelier, noi donne eravamo poche e sono la sola che ha proseguito il percorso – racconta Angelica Mosetti, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Lazio – invece da dieci anni a questa parte vedo sempre più frequenza femminile nei corsi che organizziamo. Che sia la curiosità o la voglia di approfondire o la maggiore sensibilità? O forse l’opportunità di una professione diversa?”.
“Le donne che seguono i corsi sono molte, circa il 50% del totale – aggiunge Francesco Guercilena, responsabile della didattica dell’Associazione Italiana Sommelier Lazio – A volte hanno una marcia in più perché sono più abituate a sentire i profumi e riescono meglio nei riconoscimenti olfattivi”.
All’estero per imparare una lingua con il diploma da Sommelier – “Alcuni dei nostri ultimi diplomati hanno trovato subito lavoro– spiega Francesco Guercilena – alla consegna a Settembre degli ultimi diplomi una ragazza è tornata in Italia per l’occasione da Londra dove è andata a studiare inglese e a lavorare appena superato l’esame. Ma ci sono anche gli stranieri che vengono in Italia per diplomarsi, perché il corso dell’Associazione Italiana Sommelier, unico al livello nazionale, è riconosciuto come formazione di alto livello anche in altri Paesi”.
“È una professione richiesta, anche all’estero – gli fa eco Angelica Mosetti – Tanti ragazzi vi trovano la professionalità necessaria per andare fuori ad imparare una lingua. Le aziende cercano persone con questa preparazione per dialogare con i loro clienti. I giovani spesso si avvicinano per passione e poi scoprono l’aspetto comunicativo. Sono tante le porte che si possono aprire”.
“Le nostre classi sono sempre più giovani – aggiunge Guercilena – la media di età è compresa tra i 25 e i 35 anni. I ragazzi sono molto attenti, hanno già visitato qualche cantina e conoscono un banco d’assaggio”.
Una formazione per tante professioni – “C’è chi già opera nel settore e cerca maggiore professionalità – spiega la Presidente dell’AIS Lazio – molti seguono i nostri corsi per passione, ma quello che stupisce è che poi in tanti scoprano un mondo nel quale desiderano trovare una occasione di lavoro”.
“Per i nostri neodiplomati non è difficile entrare nel mondo della ristorazione, sia in Italia che all’estero – dice Guercilena – C’è richiesta anche nei nuovi canali di distribuzione, per esempio nelle enoteche on-line”.
La qualità di un buon sommelier – “Un buon sommelier deve avere, più di tutto, rispetto – conclude Angelica Mosetti – perché dietro ad ogni bottiglia di vino ci sono anni di lavoro, di attesa e di pazienza”.
Il percorso per diventare sommelier – Il corso si articola su tre livelli, le prime 15 lezioni sono dedicate alla tecnica di degustazione del vino con esame visivo, esame olfattivo e esame gusto-olfattivo. Ci sono, poi, delle lezioni dedicate a capire la produzione del vino in vigna e in cantina. Lezioni specifiche per gli spumanti, i passiti, i vini liquorosi, il mondo della birra, quello dei distillati, lezioni che riguardano la legislazione del vino e la tecnica di servizio. Un incontro viene svolto in cantina, poi si prosegue con il secondo livello, tutto incentrato sull’enografia nazionale e internazionale, per finire con il terzo livello dove si impara l’abbinamento cibo vino. Alla fine del percorso, dopo circa un anno e mezzo di lezioni, va affrontato un esame scritto e pratico che permette di acquisire la qualifica di sommelier.
Associazione Italiana Sommelier – L’Associazione Italiana Sommelier è nata nel 1965, da allora diffonde la cultura del vino e offre formazione professionale. Fondata per l’esigenza di preparare i dipendenti che operavano nella ristorazione italiana, è diventata un punto di riferimento per tutto il mondo che ruota intorno al vino in Italia e all’estero. Organizza seminari, simposi, gite sui territori, degustazioni e cene, ma soprattutto corsi e master tematici che garantiscono ai partecipanti una formazione utile da spendere anche nel mondo del lavoro. L’associazione ha sezioni in tutte le regioni italiane.