di Francesca Zaccarelli
La rubrica dedicata alle donne in vitivinicoltura continua con l’affascinante biografia di Lady Elisa Croghan, conosciuta come la Dama Forestiera.
Nata in Inghilterra nel 1845, si trasferì a Parigi adolescente per seguire il padre Ugo Croghan, botanico di fama internazionale. Qui conobbe il Principe Michele Di Sangro di San Severo – amico del padre che si occupò dei sontuosi giardini della dimora parigina della nobile famiglia pugliese (costruita a seguito dell’esilio forzato del Principe, a causa di uno scandalo amoroso con una donna sposata – che morirà insieme ai loro due figli nel tentativo di raggiungerlo). Uomo illuminato e ancora segnato dal lutto, il principe si innamorò poco a poco di Elisa- riuscendo a scorgere in lei un’intelligenza e un fascino non comuni, sebbene i 20 anni di differenza.
Nel 1870 la porta a San Severo, in Puglia, per amministrare insieme i possedimenti agricoli di famiglia – facendone una compagna di vita e lavoro: insieme visitarono i più celebri istituti agrari d’Europa in cerca di innovazione e acquistarono macchinari a vapore dagli Stati Uniti per migliorare le condizioni dei lavoratori. Proprio per un’intuizione di Elisa, iniziarono i primi esperimenti per una viticoltura di qualità, con tecniche mai utilizzate prima. Occupandosi Elisa dei vigneti, il Principe si dedicò alla produzione di olio, innestando nuove varietà sulle piante esistenti e migliorando i processi estrattivi.
La passione per l’agricoltura che univa la coppia si trasformò per entrambi in una missione, riconosciuta in primis dalla comunità. La Dama Forestiera, seppur straniera e non sposata al Principe, godeva di grande rispetto, proprio per la dedizione e la gestione avanguardista per l’epoca. La sua figura – giovane, colta e progressista- ebbe una grande influenza sul Principe, che si aprì ad un nuovo approccio organizzativo per i propri possedimenti, trasformando queste terre da latifondi a prolifiche economie agricole- che ancora oggi godono delle innovazioni introdotte dalla coppia nel 19° secolo.
Quando nel 1891 muore il Principe, Elisa decide di restare e servire l’opera iniziata con il suo grande amore. Diviene erede universale di tutti i beni, con l’impegno di fare opere di carità e beneficenza- tra ospedali, orfanotrofi e un fondo per gli agricoltori. I nipoti del Principe tentarono di impugnare testamento: dopo una lunga battaglia, fu Elisa Croghan a vincere, potendo così continuare il progetto suo e del Principe. Temendo altre ripercussioni, Elisa si affrettò a spendere il patrimonio ereditato per il bene della comunità e a delegare la gestione dei possedimenti a uomini e donne di fiducia. Con un testamento segreto del 1909 “Volendo venire in aiuto del progresso e delle prosperità dell’agricoltura”, dispose la creazione dell’istituto Agrario (dedicato a Michele Di Sangro) e dell’Ente di Sangro, per essere sicura che le terre e i lasciti sarebbero stati amministrati a dovere. Per incentivare ulteriormente le attività agricole, dona al comune di San Severo la tenuta Santa Giusta “perché questi ne dedichi l’annua rendita all’impianto e al mantenimento di un Istituto Agrario”.
L’ente e l’istituto sono tutt’oggi un punto di riferimento vitivinicolo e olivicolo per tutto il territorio, e Santa Giusta resta una fiorente azienda agricola.
Anche i terreni verranno interamente donati al demanio, poi distribuiti alla comunità. Seguendo l’innovazione portata dal Principe e da Elisa Croghan, molti di questi verranno dedicati ad una produzione vitivinicola di eccellenza, tutt’ora presente: l’iconico spumante dell’azienda D’Araprì- chiamato Dama Forestiera- è un omaggio a questa straordinaria storia e alla donna che cambiò per sempre le sorti di questi luoghi.